Il nostro viaggio alla scoperta degli aspetti della parola conservare è terminato. Prima di concludere questo percorso però vorrei dare modo a chi in seguito deciderà di avventurarsi nella lettura di questo blog, di avere un breve sunto del contenuto, in modo da sapere cosa si troverà davanti.
Siamo partiti da un'analisi del significato e dell'etimologia di tale verbo; non è infatti semplice eseguire un'approfondimento senza sapere di cosa si stia parlando o in che ambito si debba cercare. E' risultato utile anche guardare ad altre lingue, in quanto, come ho imparato da questo corso di Storia della tecnologia, ciò che nel nostro paese poteva non essere ancora stato scoperto, magari esisteva da qualche altra parte del mondo ma con un nome diverso. Ci è stato poi chiesto di creare un racconto che spiegasse la storia del nostro verbo. L'aspetto storiografico in un lavoro del genere è fondamentale ed è per questo che vi sono dedicati diversi step: abbiamo iniziato dall'antichità, alla scoperta dei principali strumenti usati dai romani e da alcuni miti dell'epoca, per poi fare un balzo al 1600, dove possiamo vedere un particolare sviluppo dell'architettura alimentare. Di seguito abbiamo trovato, nel 1700, la costruzione di uno dei più famosi monumenti del mondo, il Louvre, nel 1800, il sottovuoto, un metodo che ha rivoluzionato il modo di conservare il cibo, e nel 1900, l'invenzione del cellophane, di cui ho trovato anche un brevetto. Dopo di che siamo giunti ai giorni nostri con la ricerca di un fatto di cronaca e di un aspetto del nostro termine che fosse in qualche modo stato influenzato dal Coronavirus. Inoltre durante questo percorso abbiamo incontrato chi la storia l'ha fatta, come Clarence Birdseye.
Ci siamo spostati nell'arte, sfogliando le pagine di un libro di Primo Levi, perdendoci nei versi di Ungaretti e osservando un dipinto; ma abbiamo dato spazio anche ad altre forme di espressione, ovvero la cinematografia e la pubblicità, tutti luoghi dove il nostro verbo si è introdotto facilmente.
In ambito scientifico abbiamo cercato le discipline e i materiali che hanno fatto la differenza nel conservare.
Di tutto ciò ho fatto tesoro e ho sfruttato tutte queste informazioni per dare vita alla mia Expiration-wand, un'invenzione forse ancora un po' troppo ambiziosa, di cui ho prodotto anche un volantino.
Infine abbiamo creato post che fossero in grado di mettere in luce tutti i termini e i concetti fondamentali legati a questa azione, quali l'abbecedario e la mappa concettuale.
Detto ciò concludo rivolgendomi a chi mi ha seguito durante tutto questo percorso e mi chiedo se adesso, anche per voi quell'immagine con cui ho deciso di rappresentare "il conservare" ha più senso.