Andando ad analizzare quella che è la presenza del nostro verbo all'interno di un testo poetico, ho scelto di portarvi "In memoria" di Ungaretti.
Si tratta di un componimento scritto in modo da permettere di conservare il ricordo di un suo vecchio amico, Moammed Sceab, nel quale il poeta vede molte caratteristiche comuni ad entrambi; per un ulteriore analisi del componimento vi rimando a questo sito:
In Memoria
Locvizza il 30 settembre 1916
Si chiamava
Moammed Sceab
Discendente
di emiri di nomadi
suicida
perché non aveva più
Patria
Amò la Francia
e mutò nome
Fu Marcel
ma non era Francese
e non sapeva più
vivere
nella tenda dei suoi
dove si ascolta la cantilena
del Corano
gustando un caffè
E non sapeva
sciogliere
il canto
del suo abbandono
L’ho accompagnato
insieme alla padrona dell’albergo
dove abitavamo
a Parigi
dal numero 5 della rue des Carmes
appassito vicolo in discesa.
Riposa
nel camposanto d’Ivry
sobborgo che pare
sempre
in una giornata
di una
decomposta fiera
E forse io solo
so ancora
che visse
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