mercoledì 27 maggio 2020

STEP#20: La plastica

La plastica oggi giorno risulta essere uno dei materiali più diffusi, perfino nell'ambito della conservazione. Basta pensare a dove vengono contenuti gli alimenti che acquistiamo al supermercato, dove possiamo trovare buste di plastica, fogli di velina e contenitori, oppure in che materiale vengano avvolti eventuali oggetti che necessitano di una maggiore protezione, tra cui il pluriball e eventuali scatole. La plastica è composta da un mix di elementi, in modo particolare da petrolio e altri suoi polimeri. La diffusione di questo materiale ha costituito una grande innovazione, questo è indiscutibile, in quanto si tratta di un materiale a basso costo, molto resistente e soprattutto molto versatile, ma ha una grande pecca: è uno dei materiali più inquinanti presenti sul nostro pianeta. Questo perché gli elementi che lo compongono gli conferiscono un lungo tempo di biodegradazione. In questo periodo l'inquinamento da plastica affligge più che mai il nostro mondo, basta vedere la presenza nei nostri mari delle grandi isole di plastica. Da questa situazione è nata l'idea del riciclo, un modo alternativo di sfruttare questo materiale longevo, che ci permette di sfruttare qualcosa di vecchio e inutile per ricavarne un prodotto nuovo.


Vuoto a rendere per le bottiglia di plastica: anche in Italia?   


pluriball a bolla grande

https://cleansealife.it/index.php/un-mare-di-plastica/ (per un approfondimento sull'inquinamento del mare)

lunedì 25 maggio 2020

STEP#19: La chimica e la biologia nella conservazione

Dovendo cercare un legame tra una o più discipline con il nostro verbo, ho deciso di indicare a questo scopo la chimica e la biologia. Un esempio di come queste due materie trovino applicazione in questo ambito è l'alterazione degli alimenti, ovvero la tendenza di un cibo a perdere le sue proprietà nutritive e organolettiche a causa della trasformazione di uno o più componenti chimiche, ma anche la composizione molecolare di tutti qui materiali che hanno a che fare con questo argomento.
Ma ora vediamo brevemente in cosa consistono queste due scienze.
La CHIMICA, secondo il vocabolario Treccani, è la scienza che studia le proprietà, la composizione, l’identificazione, la preparazione e il modo di reagire delle sostanze sia naturali sia artificiali del regno inorganico e di quello organico.

La BIOLOGIA, secondo il vocabolario Treccani, è l’insieme delle scienze riguardanti gli organismi viventi, che si possono suddividere in vegetale e animali.
Inoltre la biologia studia questi organismi su diverse scale, tra cui per esempio:





STEP#18: Cronaca: gli effetti dell'alluminio sul cibo

La carta di alluminio che noi tutti usiamo per avvolgere gli alimenti può costituire un rischio per la nostra salute. A seguito di un'approfondita ricerca sull'argomento da parte dell' Istituto Superiore della Sanità, il 10 dicembre 2019, il viceministro alla salute Pierpaolo Sileri ha rilasciato una dichiarazione all'editoriale il Fatto Quotidiano, nella quale espone come la migrazione di particelle di questo materiale possano intaccare particolari alimenti che vi conserviamo all'interno. Qui di seguito vi riporto il link all'articolo:
Inoltre nel caso in cui vogliate continuare a usare questo materiale prevenendo però eventuali rischi vi rimando al seguente articolo di La Repubblica, nel quale si discutono metodi intelligenti per sfruttare i fogli di alluminio: 

martedì 19 maggio 2020

STEP#17: Un abbecedario per la parola conservare

A come Alimenti
B come Baule
C come Congelatore
D come Dispensa
E come Energia
F come Frigorifero
G come Ghiaccio
H come Hard disk
I come Incartare
L come Libro
M come Museo
O come Orcio
P come Pellicola
Q come Quaderno
R come Ripostiglio
S come Sottovuoto
T come Tetra pak
U come Usb
V come Vasetto
Z come  Zoppas

giovedì 14 maggio 2020

STEP#16:Clarence Birdseye

Clarence Birdseye è stato un noto biologo, inventore e imprenditore statunitense, nato il 9 dicembre 1886 a New York . A quest uomo dobbiamo l'invenzione dell'odierno congelatore, strumento presente praticamente in quasi tutte le case. Questa macchina è successiva a una serie di sue scoperte che ancora oggi noi fruttiamo.
La sua carriera da biologo lo portò infatti nel Canada Atlantico, dove poté osservare alcuni eschimesi pescare. Lì vide che una volta estratto il pesce dall'acqua questo congelava immediatamente a causa delle bassissime temperature e notò che una volta scongelato esso si dimostrava ancora fresco. Da qui prese la decisione di sperimentare questa pratica e di iniziare la commercializzazione di prodotti alimentari surgelati: fondò quindi la General Seafood Corporation. Questo avrebbe permesso alla popolazione di gustare prodotti fuori stagione in ogni momento dell'anno. A quel punto divenne però necessario fornire alla gente un macchinario dove conservare tali prodotti: da qui l'idea del freezer, i cui primi modelli entrarono in commercio nel 1928 circa. Dopo di che decise di fondare una nuova società, la Birds Eye, specializzata nel congelamento di ventisette generi alimentari (carne, pesce, frutta, verdura...). Incredibile pensare come questa persona sia riuscita a cambiare il nostro modo di mangiare, ma ancora più incredibile è che la Birds Eye è un'azienda tutt'ora esistente.









Immagini tratte da Google immagini


STEP#15: Il cellophane

Un oggetto che ormai nelle nostre case non può mancare è il cellophane, o pellicola per noi italiani. Si tratta di uno strumento che trova il suo utilizzo soprattutto in ambito alimentare. A tutti noi sarà sicuramente capitato di dover avvolgere con questo prodotto i nostri cibi in modo da poterne garantire una conservazione ottimale. Ma naturalmente questo può essere impiegato anche per imballare oggetti di vario tipo. Il cellophane, nato nel 1908 da un'idea di  Jacques Edwin Brandenberger, un ingegnere chimico svizzero, non è altro che una pellicola sottile e trasparente costituita da idrato di cellulosa. Il procedimento di fabbricazione consiste nel far passare della viscosa attraverso una sottile fessura posta in un bagno di acido, a questo punto la viscosa si trasforma in una pellicola di cellulosa. E' grazie alle sue principali caratteristiche, ovvero impermeabilità all'acqua e all'aria (e di conseguenza ai germi), che questo prodotto risulta essere uno dei modi migliori per mantenere freschi i nostri alimenti.

                                                        Che cos'è il Cellophane Naturale - Eurofides Magazine

Immagine tratta da Google

sabato 9 maggio 2020

STEP#14: Un primo passo verso il sottovuoto

Una scoperta fondamentale del 1800 che rivoluzionò il mondo della conservazione alimentare fu quella di Nicolas Appert. Nasce nel Châlons-en-Champagne il 17 novembre 1749 e diventa celebre nel 1810 per la sua invenzione del metodo per la conservazione ermetica dei cibi. Questa sua scoperta fu favorita, oltre dal desiderio di non dover buttare i suoi prodotti in continuazione (era un pasticcere), anche dal bando istituito da Napoleone, il quale cercava un modo per avere sempre cibo fresco da fornire ai suoi soldati durante le spedizioni, per il quale aveva promesso al vincitore un premio di 12.000 franchi! La sua tecnica consisteva nel prendere dei barattoli di vetro e riempirli fino a quanto fosse possibile, in questo modo eliminava tutta l'aria. Dopo di che prendeva un tappo, lo poneva sul vasetto e lo premeva quanto più con una pressa, poi fissava il tutto con dei fili. Infine lo ricopriva con una tela e lo poneva a bollire in acqua calda, così che il suo contenuto si cuoceva e tutti i batteri che potevano essere presenti venivano eliminati. Grazie a ciò gli alimenti non si rovinavano e mantenevano le loro proprietà più a lungo.

Nicolas Appert - Wikipedia
                                                      



Nicolas Appert - Wikipedia



venerdì 8 maggio 2020

STEP#13: Il Louvre

I musei sono i luoghi dove è racchiuso il maggior numero di storia. E' incredibile pensare come in  alcune stanze possano essere conservati anche centinaia di manufatti archeologici. Oggi giorno questi luoghi sono alla base del turismo mondiale, ma naturalmente non sono un'invenzione recente.  Il primo museo certificato risale addirittura al 530 a.C, ma ovviamente questo non si avvicina sicuramente all'idea che abbiamo oggi. Per trovare qualcosa di un po più compatibile con quello che intendiamo noi per museo, e venendo in contro al compito di ricercare la nostra azione nel 1700, ho deciso di riportare uno di questi luoghi che tutt'ora risulta essere uno dei musei più conosciuti e visitati al mondo, il Louvre. Fondato nel 1793, esso presenta opere d’arte delle antiche civiltà e dal Medio Evo fino al 1850. Si divide in 8 sezioni: Orientali antiche, Arti islamiche, Egiziane antiche, Greche, Etrusche, Romane e, per quanto riguarda la storia più recente, dipinti, sculture, stampe e disegni. Qui di seguito vi riporto un breve video che spiega come la sua struttura si sia modificata nel tempo.


Fonti: https://www.vivaparigi.com/museo-louvre-parigi/
https://it.wikipedia.org/wiki/Museo_del_Louvre

venerdì 1 maggio 2020

STEP#12: L'architettura alimentare

Nel medioevo lo sviluppo tecnologico legato alla conservazione alimentare non si riversa nella creazione di nuovi dispositivi quanto nella formazione di ambienti dediti a questo scopo. Nacquero in quel periodo diversi luoghi della casa, ma anche della città, studiati appositamente per conservare determinati cibi. Tra questi troviamo fosse per il grano e neviere. Le fosse da grano non sono altro che una sorta di cisterne presenti nei dintorni della zona abitata e nelle quali si teneva appunto il grano, che doveva approvvigionare l'intera città. Vi consiglio di osservare attentamente l'immagine successiva dove potrete trovarne una descrizione della struttura.

Leggi argomento - ECONOMIA E COMMERCIO

Le neviere invece nascono dalla necessità di mantenere intatta la neve. Questa risultava molto utile nella conservazione degli alimenti ma anche per rinfrescarsi nei periodi più caldi dell'anno. Queste strutture erano infatti collocate in luoghi esposti a nord, freschi ed umidi, quali sotterranei, grotte, scantinati e fosse, oppure in costruzioni apposite, dove la neve poteva conservarsi per diversi mesi, anche in quelli più caldi. La forma delle neviere poteva cambiare da territorio a territorio, a seconda delle usanze e delle esigenze della gente che abitava quella zona. Inoltre se  la profondità della neviera lo consentiva, si formavano più strati di neve separati da strati di frasche e foglie secche, che avevano funzione isolante. Questo sistema consentiva di mantenere freddo lo strato più profondo, anche quando si estraeva la neve dagli strati più superficiali.


File:Neviera Praglia.jpg - Wikipedia





Ultimi Post

STEP#25: Ritornando sui propri passi

Il nostro viaggio alla scoperta degli aspetti della parola conservare è terminato. Prima di concludere questo percorso però vorrei dare mod...